Dal 14 ottobre 2016, Palazzo Schifanoia

Un artista contemporaneo che si misura con un grande capolavoro dell’arte del Rinascimento per cercare di recuperare le figure, le architetture e i soggetti scomparsi. È questo Laboratorio Schifanoia. Studi e nuove ricostruzioni di Maurizio Bonora (Ferrara 1940), una mostra che si tiene nel Salone dei Mesi voluto da Borso d’Este nel 1469 a Palazzo Schifanoia.

Maurizio Bonora, Laboratorio Schifanoia, installazione e ricostruzione nel Salone dei Mesi

Maurizio Bonora, Laboratorio Schifanoia, installazione e ricostruzione nel Salone dei Mesi

Dopo Lo Zodiaco del principe (1992), ricostruzione con l’ausilio di matita e pennello dei decani cancellati dal tempo dalle pareti sud e ovest, l’artista è impegnato nell’indagare un altro mistero: quello relativo al primo registro, quello iniziale, del ciclo decorativo di via Scandiana.

Un primo appuntamento nel 2015 ha interessato gli scuri, ovvero i pannelli di legno destinati a impedire il passaggio della luce, scomparsi da secoli. Nel Salone dei Mesi questi elementi erano posti all’interno, non esternamente come di consueto. Tale scelta era dettata non da esigenze funzionali ma da una precisa soluzione estetica: la chiusura delle imposte mirava infatti a rendere l’interno della stanza un organismo perfettamente unitario. L’effetto si otteneva dipingendo su entrambi i lati: con l’anta aperta era visibile la replica dell’area che il pannello andava a coprire; l’anta chiusa mostrava invece la prosecuzione della composizione visibile nelle aree adiacenti aggiungendo un elemento figurativo e creando un percorso narrativo organico che non veniva interrotto neppure dalla presenza delle finestre e, presumibilmente, delle porte.

Dopo un anno, tocca ora ad una scena della massima importanza: quella collocata nell’angolo sud-ovest, posta dinanzi all’ingresso originario, che costituiva l’avvio dell’intero ciclo decorativo. Scomparsa quasi del tutto, Bonora è partito dalle poche tracce dipinte a secco sopravvissute e ha ricostruito, con l’occhio del pittore, leporzioni figurative mancanti, interpretando l’ampia lacuna sulla base della profonda conoscenza dell’arte ferrarese del Quattrocento, maturata in anni di studio e culminata, ad esempio, con la ricostruzione del celeberrimo Polittico Roverella eseguita nel 2008.

La ricomposizione operata dall’artista ferrarese si configura quindi come una straordinaria operazione di conoscenza, consentendo dopo secoli di comprendere appieno l’originaria funzione di quest’area del Salone.

La collaborazione con Maurizio Bonora si inserisce in un percorso di indagine avviato dai Musei di Arte Antica nel 2014 e finalizzato, in collaborazione con l’Istituto di Studi Rinascimentali, a ricostruire le porzioni mancanti della decorazione del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia.

Pubblicato su “MuseoinVita” | 3-4 | giugno-dicembre 2016