Lavorando in biblioteca si impara presto, dai libri e più in generale dai documenti conservati, che non sono solo le parole stampate sulla carta a raccontare storie, ma ci sono anche altri racconti desumibili da segni, menomazioni, impressi sul corpo del volume durante la sua vita. Note, commenti, sottolineature, strappi, lesioni, tutte cose che giustamente il bibliotecario relega tra le ingiurie dalle quali il libro va difeso, ma che col decorso del tempo possono apparire in una luce più benevola, come le ferite che diventano solo cicatrici, importanti più per quello che possono raccontarci. È questo il caso di cui
La biblioteca di Palazzo Bonacossi: lavori in corso tra passato e futuro (e qualche spunto di riflessione generale)

Premessa La biblioteca dei Musei Civici di Arte Antica presso Palazzo Bonacossi ha ripreso solo da pochi mesi la sua attività. Il periodo di stop, durato circa un anno, era iniziato quando entrambi i bibliotecari, felicemente vittoriosi sulle perfide leggi pensionistiche vigenti, hanno preso possesso del loro meritato riposo. In assenza di “successori” la vera “successione” è avvenuta solo nella seconda metà del 2016 con l’assegnazione da parte dell’amministrazione di nuove “risorse umane”. L’espressione risorsa umana, molto cara all’idioma burocratese, a mio dire è sempre fastidiosa, un po’ perché l’essere risorsa, liberandoci bontà sua dal sospetto di essere un peso,